Arena .:. 3,24 mq

Arena, Francesco, 3,24 mq. [Roma]: Nomas Foundation, 2008. ca. 100 pages with illustrations. Paperback. Large octavo.
* Catalogo della mostra tenuta a Roma nel 2008. Italienisch / englisch.

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 Arena .:. 3,24 mq

FRANCESCO ARENA 3,24 mq

Ci sono opere d’arte che ci spingono a guardare e a riflettere su quello che non avremmo potuto o, forse, neanche voluto osservare. Una di queste è “3,24 mq” di Francesco Arena. E’ una struttura in legno, una sorta di cubo, al cui interno il giovane artista brindisino ha ricreato una cella asettica, drammaticamente ordinata. E’ la stanza-prigione identica per dimensioni (scala 1:1) a quella che ospitò Aldo Moro nei suoi ultimi cinquantacinque giorni di vita. Il titolo, 3,24 mq, allude infatti proprio alla misura precisa di questo ambiente dove fu rinchiuso Moro esattamente trenta anni fa. All’interno Arena ha posto una piccola brandina e una mensola sulla quale ha ordinatamente collocato dei fogli di carta, una bottiglia d’acqua, un rotolo di carta igienica, un asciugamano e una saponetta. Sotto la mensola, un catino e un secchio. Lo spazio è ridotto, angusto, gli elementi sono pochi eppure la loro forza evocatrice è dirompente, il loro impatto enorme.
“La mia vuole essere una riflessione sui luoghi, sulle memorie dei luoghi, perché gli avvenimenti lasciano tracce negli ambienti in cui avvengono, li caricano di significati diversi. Allo stesso tempo, ho voluto creare un luogo di trasformazione. Questo è, infatti, il luogo dove Aldo Moro entra come politico ed esce come icona ma, allo stesso tempo, come essere umano”, spiega Francesco Arena. “E’ uno spazio importante per la vita degli italiani, per la nostra memoria che io ho ricreato consultando tutti gli atti processuali. Mi piacerebbe che diventi un luogo da cui poter trarre maggiore consapevolezza, energia. Un luogo portatore di domande e non di certezze”.

Creata nel 2004 e già presentata in alcune città italiane, “3,24” torna ora a Roma e segna l’apertura della “Nomas Foundation”. Una galleria che vuole essere non solo spazio espositivo ma anche un punto d’incontro per i giovani dell’accademia e non solo, una biblioteca dove consultare cataloghi, riviste, pubblicazioni dedicate all’arte contemporanea.
Voluta da Raffaella e Stefano Sciarretta, già noti collezionisti di opere d’arte contemporanea, la Nomas Foundation si trova nel Quartiere Africano, un zona lontana dal circolo delle gallerie, e vuole offrire soprattutto una vetrina ai giovani artisti italiani.
“Dopo venti anni di collezionismo, abbiamo deciso di rischiare e di diventare figure attive e non più passive. Continuare solo a collezionare rischiava di diventare un’ossessione. Con la fondazione, vogliamo sostenere e promuovere i giovani artisti italiani ed internazionali e le loro idee. Desideriamo offrire loro la possibilità di esprimere i loro progetti anche attraverso borse di studio.
I giovani artisti hanno, infatti, cose da dire che non si leggono neanche sui giornali. Hanno uno sguardo anarchico, indipendente e crediamo sia importante dare loro un “megafono”. Il nostro spazio si pone, però, come una voce autonoma, al di fuori del sistema. In realtà stiamo coprendo dei vuoti perché le istituzioni, i musei raramente riescono a fare lavoro di ricerca” afferma Raffaella Sciarretta.
“Ospiteremo tre, al massimo, quattro eventi l’anno. Non vogliamo, infatti, che ci sia velocità di consumo. Siamo aperti a tutte le arti e a tutti i progetti e la Nomas Foundation curerà anche eventi che non si svolgeranno necessariamente in questo spazio” conclude Raffaella Sciarretta. Altra novità della fondazione, la possibilità da parte dell’artista di scegliere il curatore, un modo per invertire questo rapporto, renderlo più dinamico, più flessibile.

francescoarena.it
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